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Invaginazione intestinale « dott. Mario Pacella

Invaginazione intestinale

L’invaginazione intestinale costituisce, insieme all’ernia inguinale incarcerata, la causa più comune di ostruzione intestinalenell’infanzia. L’invaginazione è provocata da uno “slittamento” o “ scivolamento” di un segmento intestinale in un segmento adiacente.

Questa patologia è tipica del lattante: il 65% dei casi si manifesta infatti nel primo anno di vita.
Nel 90% dei casi non vi è una causa organica; sembra legata ad una situazione di alterata peristalsi, secondaria ad una flogosi con stimolazione e successiva ipertrofia dell’apparato linfatico intestinale (placche di Peyer), o ad una cambiamento dietetico.
Più rare sono la cause organiche, che si manifestano nel bambino più grande, verso i 4-5 anni; queste condizioni anatomiche sono riconducibili a polipi intestinali, diverticolo di Meckel, cisti enterogene, linfoma.

La sede più tipica di invaginazione è quella ileo-colica (90%) e la valvola ileo-ciecale rappresenta il punto di accentuazione dell’invaginazione. Fin dal primo momento in cui si instaura l’invaginazione si ha compressione dei vasi mesenterici tra i due segmenti intestinali, con stasi venosa, edema, infarcimento emorragico, fino ad arrivare, se il processo di compressione continua, alla necrosi e alla perforazione.

 

 

Il sintomo principale dell’invaginazione è il dolore: colico, intermittente, che insorge in pieno benessere; le crisi di dolore sono molto intense, seguite da intervalli liberi.
Successivamente compare il vomito, nel lattante più precocemente rispetto al bambino più grande. Inizialmente si tratta di un vomito riflesso, poi diventa un segno di occlusione intestinale.
Tipica è l’emissione di sangue mescolato a muco, definito a “gelatina di ribes“. Questo reperto è molto più frequente nel lattante (95%), rispetto al bambino più grande.
Talora il quadro clinico non è tipico e può simulare una gastroenterite, soprattutto per l’emissione di feci poco formate, accumulate distalmente all’invaginazione.
Tutte queste manifestazioni possono a volte mancare e, soprattutto nel lattante, l’invaginazione può presentarsi con una sintomatologia che simula una sepsi : il bambino si presenta sofferente e prostrato, letargico, ipotonico, e durante le crisi dolorose il pianto è inconsolabile.

L’invaginazione intestinale è un’urgenza, la diagnosi deve essere formulata il più rapidamente possibile. Il sospetto clinico di invaginazione intestinale impone l’esecuzione di un’ecografiaaddominale.

Se l’invaginazione è dimostrata ecograficamente, esiste l’indicazione a procedere a un tentativo di riduzione non chirurgica, mediante clisma terapeutico con bario; la spinta del bario permette di ottenere una riduzione incruenta nel 75-80% dei casi.
Se la riduzione radiologica fallisce, è imperativa una laparotomia d’urgenza.