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Acetone « dott. Mario Pacella

Acetone

L’ACETONE

 

 

L’acetone è una sostanza terminale del metabolismo dei grassi nell’organismo umano. Compare, di norma, come conseguenza di un disturbo già in corso, come ad esempio febbre alta, digiuno, alimentazione non corretta ecc. In alcuni casi compare, invece, come sintomo isolato e svela la presenza di una difficoltà congenita del metabolismo dei grassi; per certi bambini, infatti, esiste una predisposizione all’acetonuria cioè alla presenza di corpi chetonici nelle urine specie nei bimbi fra i due e cinque anni di vita e dipende anche da fattori costituzionali come ad esempio nei bambini più piccoli di statura e più magri. Generalmente tende a risolversi spontaneamente dopo i cinque anni e solo in rari casi verso gli otto anni con la maturazione degli organi interni e il miglioramento delle attività metaboliche. Condizioni predisponesti e scatenanti: condizioni di affaticamento e stress fisico, come ad esempio febbre alta, digiuno, sforzo fisico prolungato, assunzione di cibi troppo grassi provocano maggior dispendio energetico e quindi l’organismo brucia più in fretta tutti gli zuccheri a disposizione; per continuare a soddisfare le richieste e il proprio fabbisogno l’organismo inizia ad attingere dalle riserve di grassi come fonte alternativa di energia; dal metabolismo di queste sostanze vengono prodotti i corpi chetonici che se presenti in quantità superiori alla norma sono difficili da smaltire e provocano i sintomi caratteristici. Uno dei corpi chetonici è l’acetone che evapora con facilità e viene eliminato dall’organismo attraverso la respirazione e le urine; a contatto con l’aria l’acetone sprigiona il caratteristico odore di frutta marcia. Per risolvere il problema è necessario reintegrare gli zuccheri in modo da spostare le richieste energetiche verso il metabolismo dei carboidrati ed evitare di produrre altri corpi chetonici attraverso l’ulteriore metabolismo dei grassi. Sintomi: il bambino che soffre di acetone presenta di solito vomito, dapprima alimentare in seguito liquido (succhi gastrici commisti a bile); in genere questo sintomo è accompagnato da malessere generale, mal di pancia, mal di testa, occhiaie profonde a volte febbre e da un odore tipico di frutta troppo matura o marcia dell’alito che viene chiamato appunto “alito acetonemico”. E’ proprio questo alito acetonemico il sintomo classico che ci aiuta nella diagnosi: basta avvicinare il viso alla bocca del bambino per sentire questo odore caratteristico. Un altro aiuto può esserci dato da un test specifico per la ricerca dei corpi chetonici nelle urine; in farmacia si vendono degli appositi stick che a contatto con le urine assumono tonalità di colore diverso in base alla presenza o meno dei corpi chetonici e alla loro quantità. Terapia e prevenzione: in caso di vomito ripetuto si può ricorrere a farmaci antiemetici; una volta risolta la crisi di vomito è necessario offrire al bambino bevande zuccherate in maniera da reintegrare le scorte di carboidrati dell’organismo. Ai bambini più grandicelli si può offrire anche fette biscottate, miele, biscotti secchi, riso, pasta. L’alimentazione può tornare normale nel giro di due-tre giorni facendo, però, attenzione ai cibi con maggiore contenuto di grassi. Nei casi più severi quando si ha difficoltà a ridurre ed eliminare il vomito e a somministrare bevande o alimenti dolci si deve ricorrere al ricovero in ospedale per somministrare al bambino fleboclisi di soluzioni glucosate ed idrosaline. Per prevenire gli episodi di acetone bisogna evitare cibi grassi, fritti, frazionare maggiormente i pasti. Cibi da preferire: Cereali (pane, pasta, riso, semolino, fette biscottate, biscotti), marmellata, miele, frutta, pescai ferri o lessato, carni bianche ai ferri o lessate (pollo, vitello, coniglio, tacchino), verdure cotte a vapore, legumi, olio di oliva, bevande zuccherate, brodo vegetale, yogurt magro, latte parzialmente scremato. Cibi da evitare o limitare: burro, cioccolato, insaccati, uova, formaggi, fritti, maionese, panna, crema, gelato, latte intero, patatine fritte.