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Ostruzioni delle vie aeree « dott. Mario Pacella

Ostruzioni delle vie aeree

OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE

 

Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo:Incidenza: maggiore tra i 6 mesi e i 2 anni.

Oggetti più frequentemente causa di ostruzione: alimenti, giocattoli.

Anamnesi: rispetto all’evento ostruttivo l’anamnesi può essere: l

  • Certa;
  • Sospetta;
  • Sconosciuta.

Questo fa variare il comportamento che il soccorritore deve tenere.

 

Ostruzione parziale:

Se il lattante/bambino è in grado di tossire vigorosamente, piangere e parlare, astenersi dall’eseguire le manovre di disostruzione.

Occorre invece incoraggiare il bambino a tossire, se possibile somministrare ossigeno con una piccola cannula o tubicino, se l’ostruzione parziale persiste attivare il 118 o trasportare al Pronto Soccorso.

 

Se l’ostruzione è, o diventa totale:

Il bambino non piange, non tossisce, non riesce a parlare, presenta cianosi ingravescente.

E’ necessario intervenire rapidamente con le manovre di disostruzione: queste manovre hanno lo scopo di provocare un brusco aumento della pressione intratoracica riproducendo una tosse artificiale.

In questi casi occorre sempre inviare qualcuno a chiamare il 118, se il soccorritore è solo tentare prima un minuto di manovre e poi contattare comunque il numero di emergenza.

Le manovre da eseguire variano in relazione all’età del bambino:

  • Da 0 a 1 anno;
  • Oltre l’anno di vota.

 

Lattante e fino a 1 anno di vita:

Partire con 5 colpi interscapolari seguiti da 5 compressioni toraciche:

5 colpi interscapolari: tenere il lattante sull’avambraccio e con la testa verso il basso; eseguire 5 colpi interscapolari con l’altra mano. Per sostenere l’avambraccio, poggiarlo sulla propria coscia. I colpi devo essere portati con direzione tangente rispetto al torace e verso l’esterno.

5 compressioni toraciche esterne (CTE): rigirare il lattante tenendolo supino sul proprio avambraccio, eseguire 5 compressioni toraciche esterne (CTE) uguali a quelle che si eseguono durante le manovre di rianimazione cardiopolmonare, ossia:

  • prima di tutto individuare il punto dove applicare le compressioni. La sede corretta corrisponde alla metà inferiore dello sterno, appena al di sotto della linea tra i capezzoli. E’ consigliabile trovare l’angolo di incontro dell’arcata costale con lo sterno e comprimere lo sterno medesimo circa 1-2 cm al di sopra di tale punto.
  • per la compressione utilizzare la “tecnica a 2 dita”: comprimere il torace per 1/3 del diametro antero-posteriore tenendo le due dita (indice e medio o medio e anulare) perpendicolari al torace.

Finchè il lattante è cosciente:

proseguire alternando 5 colpi interscapolari e 5 CTE fino alla disostruzione o fino a quando non perde coscienza.

 

 

Quando il lattante diventa incosciente:

  • posizionare il piccolo paziente su un piano rigido;
  • allertare il 118;
  • sollevare la mandibola ed eseguire lo svuotamento digitale del cavo orale (corpo estraneo affiorante);
  • instaurare la pervietà delle vie aeree mantenendo la testa in posizione neutra o lievemente iperestesa e tenendo il mento sollevato con due dita;
  • effettuare 5 tentativi di ventilazione riposizionando il capo dopo ogni insufflazione se inefficace.
  • in assenza di segni vitali iniziare le CTE senza controllare il polso
  • eseguire l minuto di rianimazione cardiopolmonare (RCP): rapporto tra compressioni e ventilazioni 30:2 se il soccorritore è uno (15:2 se i soccorritori sono due e per tutti i soccorriti sanitari);
  • allertare il118 se non allertato in precedenza;
  • continuare le manovre di RCP fino all’ arrivo dei soccorsi o alla risoluzione del problema (disostruzione).

 

Come comportarsi in base all’anamnesi di ostruzione delle vie aeree:

  • con anamnesi certa (un testimone riferisce di aver visto il Lattante ingerire un corpo estraneo): iniziare subito la sequenza di disostruzione se lattante cosciente: 5 colpi interscapolari + 5 CTE se lattante incosciente: 5 ventilazioni poi RCP;
  • con anamnesi sconosciuta (es. la madre ha trovato il Lattante privo di coscienza): iniziare la normale sequenza di RCP ma quando per due cicli di 5 tentativi di ventilazione non si ottengono almeno 2 ventilazioni efficaci, concludere che il lattante ha un’ostruzione delle vie aeree .

Nota per le CTE:

Se i soccorritori sono due e le dimensioni del bambino lo consentono (in pratica lattanti molto piccoli), è preferibile, perché più efficace, la “tecnica a 2 mani”: abbracciare il torace con le due mani sorreggendo la colonna vertebrale; posizionare i pollici un dito sotto la linea intermammillare.

 

Bambino di eta’ superiore a 1 anno:

Finchè il bambino è cosciente:

Manovra di Heimlich nel bambino cosciente compressioni subdiaframmatiche: da seduto o in piedi, abbracciare il bambino da dietro, con il pollice e l’indice di una mano comporre una “C” a cavallo tra ombelico e punta dello xifoide, porre l’altra mano chiusa a pugno nell’ arco della “C”, con entrambe la mani eseguire 5 compressioni dal basso verso l’alto e l’interno.

Attenzione: sotto l’anno di vita la manovra di Heimlich non può essere usata in quanto può provocare lesioni intra-addominali

 

Quando il bambino diventa incosciente:

  • posizionare il piccolo paziente su un piano rigido;
  • Allertare il 118;
  • sollevare la mandibola ed eseguire lo svuotamento digitale del cavo orale (corpo estraneo affiorante);
  • instaurare la pervietà delle vie aeree iperestendendo moderatamente la testa e tenendo il mento sollevato con due dita;
  • effettuare 5 tentativi di ventilazione riposizionando il capo dopo ogni insufflazione se inefficace.
  • in assenza di segni vitali iniziare le CTE senza controllare il polso.

 

Come eseguire le CTE: prima di tutto individuare il punto dove applicare le compressioni. La sede corretta corrisponde al terzo inferiore dello sterno. E’ consigliabile trovare l’angolo di incontro dell’arcata costale con lo sterno e comprimere lo sterno medesimo circa 1-2 cm al di sopra di tale punto, approssimativamente all’altezza della linea tra “i capezzoli;

Per la compressione utilizzare la “tecnica a 1 mano” (applicando la parte inferiore del palmo di una mano, con l’altra mano mantenere la testa in iperestensione) o la “tecnica a 2 mani” (posizionando l’altra mano sulla prima). Comprimere il torace per 1/3-1/2 del diametro antero-posteriore. La frequenza delle compressioni è di 100 al minuto.

  • eseguire l minuto di rianimazione cardiopolmonare (RCP): rapporto tra compressioni e ventilazioni 30:2 (15:2 per sanitari o in caso di 2 soccorritori);
  • allertare il118 se non allertato in precedenza;
  • continuare le manovre di RCP fino all’arrivo di soccorsi qualificati o alla risoluzione del problema (disostruzione).

 

In caso di trauma:

  • non iperestendere la testa;
  • se disponibile posizionare il collare cervicale;
  • praticare la sublussazione della mandibola (questa manovra, dolorosa e cruenta, può essere eseguita solo da personale sanitario);
  • non mettere in PLS (posizione laterale di sicurezza).

Fino a quando continuare l’RCP:

non c’è per definizione un limite, occorre continuare fino all’esaurimento fisico del soccorritore o, ovviamente, fino all’arrivo di soccorsi qualificati.

Fonte : Croce Rossa Italiana