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Zucchero « dott. Mario Pacella

Zucchero

Lo zucchero bianco,(clicca per la storia e le tecniche di fabbricazione) che ogni giorno usiamo è il prodotto finale di una lunga trasformazione industriale che della barbabietola o nella canna da zucchero che sono il punto di partenza per la produzione dello zucchero, ha poco.
Gli zuccheri sono elementi importantissimi del nostro metabolismo poichè rappresentano la fonte primaria per la produzione di energia che serve a far funzionare correttamente tutto il nostro organismo, incominciando dal cervello fino ai muscoli.
Possiamo affermare che lo zucchero, bianco, raffinato , potrebbe essere tossico per la nostra salute. A tal riguardo cerchiamo di analizzare alcuni aspetti della composizione e della produzione di questo prodotto dolcificante.
Il Dr. M.O. Bruchner, specialista delle malattie interne, tedesco, a conclusione delle sue ricerche e della pratica quale medico afferma: “L’uomo necessita di idrati di carbonio per la sua attività, quali fattori di energia. Lo zucchero è un idrato di carbonio”; di conseguenza ognuno pensa: lo zucchero è uno degli alimenti più favorevoli per produrre energia. Ma non è così.
Gli zuccheri industriali, come pure lo zucchero d’uva fabbricato sinteticamente, sono isolati “chimicamente puri”, che nel corpo agiscono ben diversamente. Per la loro decomposizione e disposizione necessitano delle stesse vitamine e sostanze minerali come tutti gli zuccheri di frutta e amidi naturali, ma questi ultimi contemporaneamente li forniscono, mentre gli altri ne privano il corpo, impoverendolo da un lato e disorientando le sue funzioni dall’altro.
Il succo zuccherino proveniente dalla prima fase della lavorazione della barbabietola o della canna da zucchero, viene sottoposto a complesse trasformazioni industriali: prima viene sottoposto a depurazione con latte di calce che provoca la perdita e la distruzione di sostanze organiche, proteine, enzimi e sali di calcio; poi, per eliminare la calce che è rimasta in eccesso, il succo zuccherino viene trattato con anidride carbonica. Il prodotto quindi subisce ancora un trattamento con acido solforoso per eliminare il colore scuro,successivamente viene sottoposto a cottura, raffreddamento, cristallizzazione e centrifugazione.
Si arriva così allo zucchero grezzo. Da qui si passa alla seconda fase di lavorazione: lo zucchero viene filtrato e decolorato con carbone animale e poi, per eliminare gli ultimi riflessi giallognoli, viene colorato con il colorante blu oltremare o con il blu idantrene (proveniente dal catrame e quindi cancerogeno). Il prodotto finale è una bianca sostanza cristallina che non ha più nulla a che fare con il ricco succo zuccherino di partenza e viene venduta al pubblico per dolcificante.
Non è rimasto nulla del primo succo scuro ricco di vitamine, sali minerali, enzimi, oligoelementi che avrebbero dato tutto il loro benefico apporto di energia .
Anzi, per poter essere assimilato e digerito, lo zucchero bianco ruba al nostro corpo vitamine e sali minerali (in particolare il Calcio e il Cromo) per ricostituire almeno in parte quell’armonia di elementi distrutta dalla raffinazione. Le conseguenze di tale processo digestivo sono la perdita di calcio, nei denti e nelle ossa, con l’indebolimento dello scheletro e della dentatura. Ciò favorisce la comparsa di malattie ossee (artrite, artrosi, osteoporosi, ecc.) e delle carie dentarie.
La maggioranza di noi non pensa che quando dolcifichiamo il nostro caffe’ con lo zucchero bianco stiamo usando una miscela contenente calce, resine, ammoniaca, acidi vari e “tracce” di barbabietola da zucchero.
Che cosa e’ rimasto del primo succo scuro ricco di vitamine, sali minerali, enzimi, oligoelementi che componeva la base dello zucchero che mangiamo?
Purtroppo quasi nulla. Lo zucchero raffinato diviene nocivo per la salute se consumato ad alte dosi (mangiando, per esempio dolci e dessert dopo tutti i pasti nella stessa giornata)e sicuramente è necessario ricercare un’alternativa più naturale e meno dannosa, soprattutto per i bambini. Lo zucchero bianco ha un’ influenza sia sul sistema nervoso sia sul metabolismo, creando prima stimolazione poi depressione con conseguenti stati di irritabilità.Il rapido e violento assorbimento dello zucchero nel sangue che fa salire la glicemia. Di fronte a tale rapido innalzamento, il pancreas risponde immettendo insulina nel sangue e ciò provoca una brusca discesa del tasso glicemico detta “crisi ipoglicemica” caratterizzata da uno stato di malessere, sudorazione, irritabilità, aggressività, debolezza, necessità di altro carburante dato dallo zucchero.La conseguenza di questa caduta degli zuccheri e’ l’immissione in circolo, da parte dell’organismo, di altri ormoni atti a far risalire la glicemia, tra cui l’adrenalina che e’ l’ormone dell’aggressivita’, della difesa, della tensione. Si puo’ ben comprendere come questi continui “cambiamenti” ormonali con i loro risvolti psicofisici determinano un esaurimento delle energie con l’indebolimento di tutto l’organismo. Cio’ e’ stato ampiamente verificato da studi condotti negli Stati Uniti dove la violenza e l’aggressivita’ nei bambini, messe in relazione anche al tipo di dieta e ai cibi e zuccheri raffinati, hanno creato allarme e preoccupazione per tutte le conseguenze sociali che esse determinano.

A livello intestinale provoca processi fermentativi con produzione di gas e tensione addominale, e l’alterazione della flora batterica con tutte le conseguenze che cio’ comporta (coliti, stipsi, diarree, formazione e assor bimento di sostanze tossiche, ecc.).Interagisce con le vitamine, soprattutto del gruppo B. La vitamina B1 è necessaria per la trasformazione dei carboidrati. Quanto più zucchero viene introdotto, tanto maggiore è il fabbisogno di Vitamina B1.

Altre possibili interazioni con l’organismo sono: apparato circolatorio (con l’aumento di colesterolo e danni alle arterie), epatico, pancreatico (poiche’ l’organo che gestisce gli zuccheri e’ il pancreas), ponderale (con l’aumento di peso e l’obesita’), cutaneo.

Dunque , visto il processo di  fabbricazione industriale dello zucchero raffinato, visto , per le basse dosi utilizzate durante la giornata, la bassa pericolosità dello stesso ma comunque la necessità di utilizzare , soprattutto, per i bambini, un’alternativa, vi elenchiamo “gli altri dolcificanti”:

Dolcificanti Naturali

Come sostituto dello zucchero bianco raffinato si puo’ tentare un elenco dei sostituti dello zucchero raffinato:

Fruttosio, zucchero semplice, facilmente reperibile, sia in natura che commercialmente.

Il malto d’orzo, di riso o di mais: sono fluidi, con sapore di caramello, derivati dalla bollitura di questi cereali. Il prodotto così ottenuto viene poi concentrato fino ad ottenerne uno simile al miele.

Lo sciroppo d’acero: è un dolcificante che si ottiene dai tronchi degli aceri da zucchero (Acer saccharum) e degli aceri rossi (Acer rubrum). La linfa viene concentrata tramite un processo di bollitura.

Il succo d’agave: deriva da una pianta di origine messicana ed è ricco di sali minerali; contiene soprattutto fruttosio e dolcifica più dello zucchero.

Il succo d’uva: derivato dalla bollitura della spremitura di uve alla quale si aggiungono chiodi di garofano, cannella, limone. Contiene fruttosio.

Lo zucchero integrale: derivato dal succo della canna da zucchero (non esiste come derivato della barbabietola), che viene poi fatto bollire ottenendo una polvere grossolana, mai cristallina, non trattata.

Il miele: prodotto dalle api a partire da nettare o melata. Il fruttosio è lo zucchero maggiormente presente, conferendo al miele un potere dolcificante maggiore dello zucchero.

 Amasake è un’altro dolcificante naturale molto usato nella cucina orientale che si ottiene dalla germinazione enzimatica del riso bianco e che può anche essere 

Altro dolcificante naturale è la Stevia o meglio la sua polvere; la stevia è una pianta proveniente dal sud America, ha un’elevata presenza di saccarosio ma la sua pecca è che non si scioglie nei liquidi dato che è costituito da polvere di foglie secche (anche se è possibile realizzare degli sciroppi molto utili per dolcificare e con una perfetta miscibilità!), in Italia non è possibile commercializzarla come dolcificante o per uso alimentare ma nulla impedisce di coltivarsela o commercializzarla come pianta ornamentale. Il suo potere dolcificante è molto alto ma ha anche un forte retrogusto di liquirizia, perfetti in talune occasioni ma un po’ meno, ad esempio, se volete dolcificare tè o caffè.

Dolcificanti artificiali

Ottenuti per sintesi chimica, non si ritrovano in natura. Hanno un valore nutritivo praticamente nullo. In Italia l’uso dei dolcificanti sintetici e’ consentito solo per i prodotti dietetici autorizzati dal Ministero della Sanita’. Tranne l’aspartame, tutti i dolcificanti artificiali, compreso l’ultimo nato, l’acesulfame-K, vanno a toccare i delicati meccanismi di controllo dell’insulina, causando un aumento della sua produzione (azione insulinotropica).

L ‘Aspartame fu scoperto per caso nel 1965 e viene approvato per gli alimenti disidratati nel 1981 e per le bibite gassate nel 1983. L’Aspartame è di gran lunga la sostanza più dannosa in commercio ad essere aggiunta agli alimenti. E’ responsabile per circa il 75% delle reazioni avverse agli additivi alimentari segnalati dall’FDA statunitense. Alcuni dei 90 differenti sintomi documentati elencati nel rapporto come causati dall’Aspartame includono: mal di testa, vertigine, infarti, nausea, intorpidimento, spasmi muscolari, depressione, perdita di capelli, palpitazione, difficoltà respiratorie, difficoltà di parola, attacchi d’ansia, tintinnio auricolare, vertigini, perdita della memoria, dolore alle giunture.
L’Aspartame è costituito per il 40% di acido aspartico; l’acido glutammico è per il 99% monosodico glutammato. L’aspartato e il glutammato funzionano come neurotrasmettitori nel cervello facilitando la trasmissione dell’informazione da neurone a neurone. Troppo aspartato o glutammato nel cervello uccide alcuni neuroni permettendo l’afflusso di troppo calcio nelle cellule. Questo afflusso scatena un aumento eccessivo di radicali liberi che uccidono le cellule.

In conclusione l’uso dello zucchero raffinato deve essere limitato nei bambini.

I nostri figli sono abituati a ingerire zucchero raffinato, edulcoranti artificiali, cibi zuccherati e dolcificati con le più svariate sostanze. Sono abituati a un sapore dolce così forte che copre quello dell’alimento in cui viene addizionato. Inoltre gli zuccheri raffinati (sotto forma di dolci, merendine, biscotti, etc.) contribuiscono alla formazione della carie dentaria e provocano nel bambino quel costante senso di fame e insoddisfazione metabolica dovuta al rapido assorbimento che determina poi un calo del glucosio nel sangue, influenzando negativamente lo stato psichico. Molte ipercinesie e molti malumori improvvisi di cui cerchiamo le ragioni psicologiche o che ci portano a colpevolizzarci come educatori non sono altro che ipoglicemie reattive, create da merendine e dolciumi fuori pasto.È meglio consumare gli zuccheri a catena lunga, come i carboidrati presenti nei cereali (gli zuccheri liberano il glucosio nel metabolismo in modo lento e costante), oppure gli zuccheri semplici di origine naturale come quelli contenuti nella frutta. Inoltre preferire lo zucchero grezzo di canna .Dunque usare per i più piccoli, preferibilmente:

Miele, Malto, succo d’Acero, succo d’Agave, Zucchero Integrale.