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Corpi Estranei « dott. Mario Pacella

Corpi Estranei

CORPI ESTRANEI

 

Nel naso:Sono in genere introdotti nelle narici, soprattutto dalla destra. Non sempre risulta evidente la sua presenza, pertanto nei casi in cui non determina reazioni locali evidenti, la sua prolungata permanenza può provocare alla lunga secrezione sierosa, mucopurolenta o ematica. L’estrazione in questi casi deve essere affidata all’ORL.

 

Nell’occhio:

Le lesioni oculari da corpi estranei interessano la congiuntiva e la cornea. Inizialmente la sintomatologia può essere modesta, ma dopo 12-24 ore diviene importante con sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, fotofobia, dolore anche acuto. La rimozione può essere tentata usando un getto di soluzione fisiologica . Dopo la rimozione è bene applicare una pomata antibiotica. Se la manovra non riesce occorre rivolgersi al Pronto Soccorso oftalmico.

 

Nell’orecchio:

Si tratta in genere di oggetti di plastica o più raramente di metallo o anche insetti. L’estrazione può essere tentata con un getto d’acqua mediante siringa. Non usare le pinze per il rischio di far incuneare il corpo estraneo o di lacerare la membrana timpanica. Nel caso di insetti, questi vanno prima uccisi versando olio.

 

Nelle vie digestive:

L’ingestione di un corpo estraneo è nella maggior parte dei casi privo di complicazioni, a meno che l’oggetto ingerito non sia acuminato o non si arresti nell’esofago. Se il corpo estraneo si , ferma nell’ esofago può provocare tosse, senso di soffocamento, salivazione abbondante, dolore e difficoltà alla deglutizione. I corpi estranei esofagei devono essere rimossi prontamente per via endoscopica (rischio di perforazione). Se il corpo estraneo giunge nello stomaco quasi sempre progredisce, senza causare disturbi, lungo il tubo digerente per essere eliminato entro un periodo di tempo variabile (controllare quotidianamente le feci, l’espulsione deve avvenire sempre entro una settimana dall’ingestione). In caso di ritardata emissione o di ingestione di oggetti appuntiti o di micropile (contenenti mercurio o cadmio o comunque di diametro superiore ai 15 mm) è necessaria un’accurata valutazione da parte del chirurgo (radiografia, endoscopia).

Fonte: Croce Rossa Italiana