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Articoli « dott. Mario Pacella

Olio extravergine AnticheterrePacella

 

La qualità e' il nostro Motto

La qualità e’ il nostro Motto

 

La Nostra Storia

L’azienda Antiche Terre Pacella, con una tradizione produttiva che è tramandata di generazione in generazione a garanzia di un’affidabilità, serietà e riconoscibilità, produce, alle pendici dei Monti Lepini, in provincia di Frosinone, olio extra vergine dall’alto profilo nutrizionale grazie alle caratteristiche organolettiche frutto di una produzione a basso impatto ambientale. L’impresa olivicola, di proprietà della Società Agricola Antiche Terre Pacella s.s. è ubicata nel comune di Sgurgola a circa 600 metri di altezza sul livello del mare. Le varietà olivicole, estese su una superficie di oltre 2 ettari, sono Itrana, Moraiolo, Frantoio, Leccino, Picholine. L’azienda è Tre Foglie Gambero Rosso 2021 e Presidio Slow Food per la varietà Itrana. Per il 2019 è stata finalista della nuova categoria “Absolute Beginners” del concorso Sol d’Oro Emisfero Nord 2019 di VeronaFiere. La raccolta avviene manualmente con l’ausilio di agevolatori.  L’olio è molito entro le 24 h dalla raccolta attraverso il metodo della spremitura a freddo. L’extra vergine di qualità Antiche Terre Pacella 100 per cento italiano è consigliato per le sue caratteristiche nutrizionali ed è disponibile in bottiglia e lattina. L’azienda propone una linea di cosmesi bioecologica.

The Antiche Terre Pacella farm has a longstanding tradition that has been handed down over various generations that warrants reliability, professionalism and renown, with its olive groves on the slopes of the Lepini Mountains, in the Province of Frosinone it produces a highly nutritional extra virgin oil thanks to its organoleptic characteristics and to production methods having a low environmental impact. This farm that grows different varieties of olive trees  is located in the municipality of Sgurgola at about 600 metros above sea level. The olive tree varieties covering an area of over 2 hectares are Itrana, Moraiolo, Frantoio, Leccino, Picholine. The company is Three Leaves Gambero Rosso 2021 and Slow Food Presidium for the Itrana variety. For 2019 it was a finalist in the new category “Absolute Beginners” of VeronaFiere’s Sol d’Oro Emisfero Nord 2019 competition. Olives are harvested manually with the help of manually held implements. The oil is processed within 24 hours from harvest using the cold pressing method. The high quality Antiche Terre Pacella extra virgin oil is recommended for its nutritional characteristics and is available in bottles and cans. The company offers a line of bio-ecological cosmetics.

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Cucchiaio Olio

Tutta la linea dei prodotti oleari e cosmetici potete consultarla sul sito 

 

Chi li vizia di più??

‘Non sono la madre, sono la nonna’. Con queste parole, spesso, i nonni si sentono autorizzati a viziare i nipoti, concedendo loro dolcini e capricci negati a suoi tempo ai figli. Ebbene, a ‘bacchettare’ i nonni questa volta sono i ricercatori dell’University of Glasgow, in uno studio su ‘Plos One’. Secondo i ricercatori, infatti, i nonni sono troppo spesso inclini a viziare e ipernutrire i piccoli, con effetti deleteri per la loro salute.Lo studio mostra anche che talvolta i nonni fumano davanti ai nipoti, e spesso non fanno fare loro sufficiente attività fisica.

Gli scienziati hanno esaminato 56 studi con dati provenienti da 18 Paesi, inclusi Gb, Usa, Cina e Giappone. Ebbene, per quanto riguarda dieta e peso il report conclude che il comportamento dei nonni ha un effetto negativo sulla salute dei bambini. Gli anziani sono ‘bollati’ dai genitori come troppo indulgenti e disinformati, e accusati di usare il cibo come strumento emotivo, una coccola dolce che rischia di accumularsi sul girovita dei bimbi. Stando a numerosi studi, le ‘tempie grigie’ tendono a nutrire i nipoti con alimenti ricchi di zucchero o di grassi, spesso sotto forma di sorpresa. I genitori si sentono in difficoltà nell’interferire con questi comportamenti, anche perché dipendono molto dai nonni che forniscono loro un aiuto prezioso.

Non solo, gli stessi nipoti si rendono conto di fare troppo poco esercizio quando sono affidati ai loro nonni. Certo, ci sono nonni virtuosi: quelli che sono attivi e di conseguenza fanno fare più movimento ai nipoti, oppure che abitano in una zona con spazi ad hoc per bambini e questo facilita le cose. Nello studio emerge poi la questione ‘bionde': talvolta i nonni fumano davanti ai bambini anche quando è stato chiesto loro di non farlo, e questo è motivo di conflitto con i genitori.

In altri casi, però, l’arrivo di un nipotino ha spinto i genitori ad abbandonare le sigarette. “In base agli studi che abbiamo esaminato – spiega la ricercatrice Stephanie Chambers – emerge che i genitori spesso hanno difficoltà nel discutere di temi come iperalimentazione dei bimbi o fumo passivo” con i nonni. Ma dal momento che proprio i nonni hanno un ruolo sempre più importante nella crescita e nella gestione dei nipoti, probabilmente occorre riflettere su questi problemi.

 Da : LIbero.it

Registro Europeo del Fegato Grasso

È stato creato il registro pediatrico europeo per il fegato grasso, una patologia che colpisce tra il 5 e il 15% della popolazione pediatrica generale. Il coordinamento è stato affidato all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. L’incarico è stato assegnato sabato scorso a Parigi nel corso del congresso annuale dell’European Association fo the Study of the Liver (EASL).

“La creazione di un registro pediatrico europeo sul fegato grasso sottolinea l’interesse che c’è nelle comunità scientifiche internazionali su questo problema”, spiega Valerio Nobili, responsabile di epatologia, gastroenterologia e nutrizione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Un problema che ormai affligge milioni di bambini nel mondo e le cui previsioni sono in costante aumento. Il registro è un segnale che tale patologia non può essere più sottovalutata da chi ha interesse alla salute dei nostri ragazzi”.

L’obesità è uno dei principali problemi mondiali sia nei bambini che negli adolescenti. L’aumento del numero dei bambini con sovrappeso e obesità nei Paesi industrializzati ha portato al parallelo aumento di casi di fegato grasso o steatosi epatica non alcolica (NAFLD). Negli ultimi vent’anni, infatti, la steatosi ha raggiunto proporzioni epidemiche anche tra i più piccoli diventando la patologia cronica del fegato di più frequente riscontro nel mondo occidentale. In Italia si stima che ne sia affetto circa il 15% dei bambini, ma si arriva fino all’80% tra i bambini obesi.

 

Le ragioni dell’affidamento del coordinamento della neonata rete al Bambino Gesù risiedono sia nell’ampia casistica sul fegato grasso, sia nalla capacità di produzione scientifica: l’ospedale segue infatti circa 1.500 bambini l’anno di cui 550 sottoposti a biopsia negli ultimi 10 anni e ha pubblicato, spesso coordinandoli, numerosi studi internazionali.

Nel registro confluiranno tutti i dati, sia istologici che di laboratorio, provenienti dai principali ospedali dei Paesi coinvolti: Germania, Polonia, Inghilterra, Svezia, Spagna e Francia. Il database che ne verrà fuori consentirà la realizzazione di trial più mirati e con coorti più estese. Dati che saranno molto importanti anche per la stesura di nuove pubblicazioni scientifiche. Il progetto sarà finanziato dalla EASL stessa con un grant di 70.000 euro l’anno per due anni.

“Siamo grati per l’incarico ricevuto che riconosce la leadership del Bambino Gesù in questa patologia, la NASH, affidandogli il coordinamento europeo della nuova rete”, aggiunge Nobili. “Viene così colmato un gap che ancora separava l’Europa rispetto ai colleghi americani, già in possesso di un registro di questo genere”.

 

Fonte : Quotidiano Sanità

Nuove frontiere dello Svezzamento

New England Journal of Medicine propone nel mese di Maggio un interessante trial randomizzato controllato condotto da EAT Study Team in Inghilterra su 1303 lattanti di 3 mesi alimentati con allattamento materno esclusivo al momento dell’arruolamento e successivamente randomizzati in due gruppi: il primo sottoposto ad introduzione precoce dei sei principali cibi allergenici (latte vaccino, uovo cotto, arachide, sesamo, pesce bianco, grano) e il secondo sottoposto ad introduzione degli stessi alimenti a partire dai 6 mesi di vita. Gli autori dimostrano, tramite analisi secondo intention-to-treat, che non vi è una differenza statisticamente significativa nello sviluppo di allergia alimentare nè ad 1 anno né a 3 anni tra i due gruppi di pazienti. Gli stessi dati sottoposti ad analisi per-protocol, nonostante i limiti della stessa, mostrano invece risultati differenti: la prevalenza dell’allergia alimentare, infatti, risulta significativamente minore nel gruppo sottoposto ad introduzione precoce degli allergeni alimentari rispetto all’introduzione degli stessi dopo i 6 mesi di vita. Gli autori infine dimostrano come il consumo di arachidi in quantità pari o maggiore ai 2 g a settimana sia associata ad una riduzione statisticamente significativa di sviluppo di allergia ad 1 e 3 anni di vita.

Fonte ; Sip (Societa’Italiana di Neonatologia)

 

Nuova terapia per il “Fegato grasso” dei bambini

La malattia del fegato grasso, porta all’accumulo di collagene nelle cellule del fegato, ed è molto diffusa nei paesi industrializzati dove la grande disponibilità di cibo, e in particolare di cibo elaborato e calorico, uniti ad altri stili di vita poco sani, favoriscono sovrappeso e obesità, che sono fattori di rischio per lo sviluppo di questa patologia. Ed è sorprendente, oltre che preoccupante, scoprire che nel nostro paese il 15% dei bambini (l’80% negli obesi) è affetto da questa malattia detta anche steatosi epatica non alcolica (Nafld). Sono bimbi che, oltre a presentare scompensi metabolici già in giovane età, rischiano di sviluppare la forma più grave della steatoepatite non alcolica pediatrica (Nash) che, con la crescita e senza alcun tipo di intervento, può aggravarsi fino a diventare cirrosi epatica e sviluppare altre patologie come diabete mellito di tipo 2, sindrome metabolica, malattie cardiovascolari.

Ora però i medici dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, hanno trovato una terapia che ha bloccato l’aggravamento della patologia e portato a significativi miglioramenti dei parametri metabolici in 43 bambini. http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0168216.

L’evidenza da cui è partito questo nuovo studio è che oltre la metà dei bambini con fegato grasso presenta anche carenze di vitamina D. E uno studio precedente, sempre del Bambino Gesù, aveva dimostrato che questa correlazione è un indicatore di maggiore gravità della fibrosi. Così i ricercatori hanno messo a punto una terapia che prevede la somministrazione di acido docosaesaenoico (DHA) e vitamina D per 6 mesi. E i risultati, su 43 piccoli pazienti, sono stati buoni sia sui sintomi che sulle cause del peggioramento della malattia. La chiave è la vitamina D. Infatti, oltre ai miglioramenti dei parametri metabolici, come la resistenza insulinica periferica, i valori di trigliceridi e le transaminasi, l’azione combinata dei due principi attivi ha bloccato l’attività delle cellule che provocano l’accumulo di collagene nel fegato. Di conseguenza si è risolta la componente fibrotica del fegato che è una delle cause principali dello sviluppo della cirrosi. Se infatti il DHA agisce sull’accumulo di grasso e sull’infiammazione epatica, da solo, senza vitamina D non riesce a contrastare la fibrogenesi, come ha dimostrato lo studio stesso.

 

Fonte “ estratto da Repubblica”

Vaccinazione obbligatoria per l’iscrizione al nido nel Lazio

“Obbligo di vaccinazione per i bimbi che vanno al nido: è una legge che proporrò in Consiglio regionale per combattere la diffusione di malattie pericolose e tutelare la salute dei più piccoli. Dopo l’Emilia Romagna facciamo un passo avanti di civiltà anche nel Lazio”. Lo scrive sul profilo Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. LAVRA: SUPERARE LA CONFUSIONE SEMINATA NEGLI ULTIMI ANNI – “Un’iniziativa a cui plaudire, la possibilità anche nel Lazio di rendere obbligatoria la vaccinazione per l’iscrizione dei bambini agli asili nido”. Lo afferma Giuseppe Lavra, presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma (Omceo Roma), intervistato dall’agenzia Dire sulla proposta di cui ha parlato il presidente della commissione Politiche sociali e Salute della Regione Lazio, Rodolfo Lena. “Sono d’accordo- continua Lavra- perché mira a superare quegli elementi di confusione seminati negli ultimi tempi anche attraverso personaggi famosi. Si tratta di una comunicazione negativa e distorcente- sottolinea- che ha avuto purtroppo ripercussioni anche su situazioni particolarmente delicate”. L’Omceo Roma ribadisce “la necessità di assicurare le vaccinazioni in tutte le fasi della vita, soprattutto nell’infanzia quale fase più importante”. Lavra ricorda poi che “negli ultimi mesi, come Ordine, abbiamo organizzato più convegni sull’argomento, e ci siamo soprattutto premurati di far conoscere a tutti che il Codice deontologico vieta ai medici che si sono sovrapposti alla confusione sul campo della vaccinazione di creare allarmi e mandare avanti notizie fallaci su questa materia”. I medici “non possono diffondere comunicazioni differenti dalle evidenze delle conoscenze scientifiche che abbiamo. Siccome, però, ci sono stati medici che hanno commesso questo errore, abbiamo provveduto ad avvisarli che sono passibili di sanzioni da un punto di vista deontologico, ampiamente previste dal Codice stesso. È opportuno assumere misure severe affinché la vaccinazione sia effettuata quale garanzia sociale. Chi non si vaccina non solo non protegge se stesso- conclude Lavra- ma è anche veicolo di un possibile contagio verso gli altri”.

 

Da Comunicazione  Bollettino Ordine provinciale del Lazio  dei medici chirurghi

Nuova terapia per l’emorragia cerebrale nei prematuri

A Genova è stata recentemente sperimentata una nuova tecnica per il trattamento dell’emorragia cerebrale dei bambini prematuri, nati con peso inferiore a 1,5 kg. Una tecnica presentata qualche giorno fa al Concresso internazionale sulla diagnosi e sulle cure all’avanguardia in Europa per i bambini prematuri presso il Centro internazionale Studi e Formazione (Cisef) dell’Istituto Galsini, del capoluogo ligure.

Se le considerazioni cui sono giunti i ricercatori saranno confermate, si tratterebbe di un passo in avanti significativo nello sviluppo di queste complicazioni. Al giorno d’oggi, infatti, la sopravvivenza dei nati prematuramente, di peso inferiore a 1.500 grammi, è intorno al 50%, con aumento dell’emorragia intraventricolare nel 40% dei casi: gli effetti di tale lesione sono ben noti, e oscillazione dall’infarto venoso all’idrocefalo postemorragico.
In particolare, ricordiamo come l’idrocefalo – cioè la dilatazione delle cavità ventricolari in cui si accumula il liquido cerebrale – sia principalmente legato all’accumulo di liquido nella scatola cranica. La dilatazione ventricolare è invece un aumento della pressione endocranica che può provocare gravi pregiudizi e, a volte, danni talmente gravi da condurre al coma e al decesso.

Grazie alla strategia predisposta dall’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale Gaslini di Genova (sperimentata con successo su 87 pazienti), si potrà invece agevolare il deflusso del liquido che si accumula nel cranio (comprimento il cervello), mediante l’applicazione di una mini vite da applicare quando vi è la necessità di ripulire la scatola cranica dei neonati prematuri.
La mini vite ha una lunghezza pari a 15 millimetri, e risulta essere applicabile al cranio in maniera provvisoria, a tenuta stagna. Armando Cama, il ricercatore che ha sviluppato la tecnica, definisce il sistema come una tecnica che può “ripulire gradualmente il liquido cerebrale emorragico”, favorendo “nel contempo la pressione endocranica. Con questo sistema realizzato e utilizzato dal Gaslini, è stato possibile ridurre dell’1 percento le complicanze infettive e ottenere la guarigione da idrocefalo nell’80% dei casi, riducendo così anche le conseguenze sullo sviluppo neurocognitivo del bambino.

estratto da Sani oggi

Shaken baby Sindrome

La sindrome del bambino scosso (Shaken baby sindrome o abusive head trauma), è una forma di
maltrattamento dell’infanzia, caratterizzata dallo scuotimento violento di un bambino, che provoca
nel 30% dei casi la morte e per l ’80% gravi danni, quali emorragie cerebrali e disabilità di vario grado.
Le dimensioni proporzionalmente più grandi della testa e la muscolatura cervicale ancora debole rendono i
lattanti ed i bambini nei primi anni di vita particolarmente sensibili allo scuotimento violento.
La causa scatenante è l’incapacità dei genitori a calmare il pianto del bambino (“purple Crying”, pianto inconsolabile),
ricorrendo a manovre “consolatorie” che possono determinare, scuotendo violentemente il bambino, gravi danni neurologici.
Nonostante siano da tempo note le conseguenze dello scuotere il lattante, ancora oggi molti genitori non hanno
consapevolezza di quanto questa azione possa essere pericolosa.
Spesso mossi dalla mancanza di sonno, dal pianto prolungato e incessante del bambino,
alcuni genitori hanno una reazione inconsulta e scuotono il loro bambino, ritenendolo
erroneamente un modo innocuo ritenendolo erroneamente un modo innocuo per far cessare il pian-
to. La sindrome del bambino scosso è molto più diffusa di quanto si pensi, riguardando
circa 50.000 bambini all’anno in USA, mentre in Italia si stima che l’incidenza sia di
3 casi ogni 10.000 bambini di età inferiore ad un anno. Per sensibilizzare i genitori a
questo problema e fornire utili indicazioni comportamentali, la Società Italiana di Neona-
tologia, in collaborazione con Terre des (ONG in prima linea nella protezione dei bambini dalle violenze)
e SVSdad (Onlus che si occupa, presso la Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano,
di fornire aiuto alle donne e ai minori che hanno subito violenze) ha creato un volantino informativo. Segue versione
stampabile e link scaricabile dal sito www.neonatologia.it , in modo che tutte le Ne-
onatologie italiane possano distribuirlo alle famiglie. La Società Italiana di Neonatologia e Terre des Hommes,
inoltre, invieranno a tutte le Neonatologie un poster che aiuterà a sensibilizzare ope aiuterà a
sensibilizzare operatori e genitori a questa tematica così importante.

Da Newletters della SIP (Società Italiana di Neonatologia)

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